Aumentare l'immunità negli animali domestici è importante per prevenire le malattie infettive, ma molti proprietari non comprendono che più vaccini non equivalgono ad una maggiore immunità (1).
La maggior parte dei veterinari continua a promuovere vaccinazioni automatiche, anziché test per misurare l'immunità reale di un animale.
Inoltre, molti veterinari non riconoscono la validità della vaccinosi, definita come una reazione cronica non solo al virus contenuto nei vaccini, ma anche ai prodotti chimici e ad altri componenti delle linee cellulari di colture tissutali - nonché a possibili cambiamenti genetici - che possono essere indotti dai vaccini.
Ci sono delle misure da seguire per assicurarsi che il rischio di reazioni avverse post vaccino siano minime, sia nei cani che nei gatti. Molti veterinari continuano a raccomandare gli stessi protocolli vaccinali dopo che gli animali hanno avuto reazioni a vaccini precedenti o sono stati diagnosticati gravi problemi di salute.
Reazioni Avverse al Vaccino che Secondo i Veterinari Vale la Pena Sopportare
La prima serie di reazioni avverse al vaccino (2) sono descritte come comuni e lievi, e compaiono poche ore dopo la vaccinazione:
♥ Disagio e gonfiore locale nel sito di vaccinazione
♥ Leggera febbre
♥ Diminuzione dell'appetito e dell’attività
♥ Starnuti, tosse lieve, naso chiuso o altri segni respiratori che possono verificarsi 2-5 giorni dopo che l’animale domestico ha ricevuto un vaccino intranasale (3).
L'AVMA (Associazione dei Medici Veterinari Americani) avverte: “È comune per gli animali domestici incorrere in alcune o in tutte queste reazioni. Se questi effetti collaterali durano per più di un giorno o due, o causano un disagio significativo all’animale domestico, è importante contattare subito il veterinario”.
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Il secondo gruppo di reazioni (4) è descritto come meno comune e più grave, inoltre può verificarsi entro pochi minuti o ore dopo la vaccinazione:
♠ Vomito o diarrea persistenti
♠ Prurito della pelle (orticaria)
♠ Gonfiore del muso e intorno al viso, al collo o agli occhi
♠ Tosse grave o difficoltà respiratorie
♠ Collasso
L'AVMA avverte: “Queste reazioni possono essere pericolose per la vita dell'animale e sono delle vere e proprie emergenze mediche. Cercare immediatamente cure veterinarie se si sviluppa uno di questi segnali”.
Inoltre, l’AVMA cita anche la possibilità che i gatti possano sviluppare dei sarcomi, ovvero gonfiori sottocutanei che si manifestano nel sito interessato da una recente vaccinazione. Questo gonfiore dovrebbe iniziare a svanire nel giro di un paio di settimane e se persiste oltre è necessario chiamare il veterinario.
Cancro nei Gatti
I sarcomi sono tumori maligni (5) e possono svilupparsi settimane, mesi o addirittura anni dopo una vaccinazione.
I sarcomi del sito di iniezione felina (FISS), detti anche sarcomi associati al vaccino (VAS), sono innescati principalmente dal vaccino contro la rabbia felina e dal vaccino contro il virus della leucemia felina (FeLV). La comunità veterinaria è da tempo consapevole del problema dei sarcomi correlati alla vaccinazione nei gatti.
Nel 1991 gli esperti della Facoltà di medicina veterinaria dell'Università della Pennsylvania, hanno scoperto una connessione tra un preoccupante aumento dei sarcomi e le vaccinazioni feline. Non molto tempo dopo questa scoperta, l'Università della California stabilì una connessione tra vaccini FeLV (leucemia felina) e sarcomi.
La maggior parte dei primi sarcomi diagnosticati, correlati al vaccino, si sono sviluppati tra le scapole dei gattini colpiti. Infatti, in questa determinata parte del corpo del gatto venivano fatti tutti i vaccini prima della metà degli anni ’90.
Nel 1996 la Task Force del sarcoma felino, associato al vaccino (6) ha imposto ai veterinari di effettuare specifici vaccini in siti prestabiliti sul corpo del gatto. Ad esempio, i vaccini contro la rabbia dovevano essere somministrati nella parte posteriore destra e i vaccini FeLV nella parte posteriore sinistra. I punti in cui pungere l’animale dovevano essere posizionati in basso sulle gambe, il più lontano possibile dal corpo, in modo tale che l'amputazione della parte inferiore della gamba poteva essere offerta come opzione di trattamento del cancro (7). Dopo l’istituzione di regole relative al sito di vaccinazione, i sarcomi della regione del collo nei gatti sono diminuiti nei successivi 10 anni.
Tuttavia, i sarcomi sono aumentati a livello degli arti toracici e pelvici e nell'addome, in particolare sul lato destro. Da dopo il 1996, la parte posteriore destra dei gatti vaccinati è diventata la posizione più comune di insorgenza sarcomi nel sito di iniezione. Per questo motivo si è ragionevolmente ipotizzato che il vaccino contro la rabbia fosse più cancerogeno degli altri.
La stragrande maggioranza delle malattie infettive nei gatti viene trasmessa quando i gatti non vaccinati interagiscono con altri gatti infetti all'aperto. Ma qual è il rischio per i gatti vaccinati (8), al chiuso, che non abbandonano mai i loro confini domestici climatizzati e riscaldati? Quasi zero. Il vero rischio, quindi, sta nel continuare a vaccinare eccessivamente questi pazienti ben protetti e non esposti.
Vaccinosi: una Parola che non Esiste nella Medicina Veterinaria Convenzionale
La condizione della vaccinosi non è riconosciuta dalla maggior parte dei veterinari convenzionali e molti proprietari di animali non hanno alcuna familiarità con essa. Non è una reazione avversa acuta, spesso immediata a un vaccino come quelle sopra descritte.
Gli eventi avversi o le ipersensibilità, lievi (come letargia, sintomi simil-influenzali, ecc.) o gravi (come shock anafilattico), che sono chiaramente collegati a una recente vaccinazione, sono ampiamente riconosciuti dalla comunità veterinaria convenzionale (9). Sono visti come aberrazioni occasionali di una procedura sostanzialmente sicura.
La vaccinosi, d'altra parte, è un problema che solo i veterinari olistici e integrativi sembrano disposti a riconoscere. È una reazione del corpo di un animale domestico ai vaccini che sono stati iniettati senza che l'animale abbia subito un evento avverso notevole o un'ipersensibilità (10).
Si tratta di reazioni croniche non solo al virus contenuto nel vaccino, ma anche ai prodotti chimici, adiuvanti e ad altri componenti delle linee cellulari di colture tissutali - nonché a possibili cambiamenti genetici - che possono essere indotti dai vaccini.
Leggi anche: Vaccinazioni per gli Animali: Quanto Servono Veramente
Sintomi della Vaccinosi: Ecco quelli Comuni
♣ Letargia
♣ Perdita di peli
♣ Febbre
♣ Indolenzimento
♣ Rigidezza
♣ Mancanza di appetito
♣ Congiuntivite
♣ Ulcere orali
♣ Starnuti
Sintomi della Vaccinosi: Ecco quelli Gravi
♦ Immunosoppressione
♦ Cambiamenti comportamentali
♦ Vitiligine
♦ Perdita di peso
♦ Zoppia
♦ Orticaria
♦ Gonfiore del viso
♦ Difficoltà respiratoria
♦ Sarcomi del sito di iniezione
♦ Artrite autoimmune
♦ Osteodistrofia ipertrofica
♦ Anemia emolitica autoimmune
♦ Trombocitopenia immuno-mediata
♦Tiroidite
♦ Miocardite
♦ Encefalite o polineurite
♦ Convulsioni
♦ Aborto
♦ Anomalie congenite
♦ Infertilità
Regole da Seguire per Effettuare un Vaccino in Sicurezza
Innanzitutto il cane o il gatto dovrebbe essere sano. Se ha allergie, problemi endocrini, disfunzioni varie, cancro (o è sopravvissuto al cancro), epilessia o un altro problema medico, non è il candidato ideale per ricevere vaccini. Il vaccino va eseguito solo per una malattia potenzialmente letale alla quale l’animale domestico può essere esposto.
È consigliabile non vaccinare un animale domestico che ha avuto una precedente reazione al vaccino di qualsiasi tipo.
Chi dovesse comunque farlo consiglio di assumere dei preparati per disintossicare il corpo da metalli pesanti e di assumere argento nanocolloidale, perchè ridurranno al minimo gli eventuali effetti collaterali.
Una valida alternativa alla classica vaccinazione senza rischi per la salute sono i nosodi omeopatici.
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Riferimenti:
1 - https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/8306654
2 - https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/31986978
3 - https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/31307673
4 - https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26459979
5 - https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29217316
6 - https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27862374
7 - https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27260813
8 - https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21439879
9 - https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17605670
10 - https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/11763193