Lo stress cronico può danneggiare gravemente la salute renale dei nostri animali domestici. È stato dimostrato che alti livelli di cortisolo, infiammazione e stress ossidativo legati allo stress prolungato compromettono la funzione dei reni, portando a malattie renali croniche (CKD). In Europa, un gatto su tre soffre di CKD, con sintomi spesso silenti fino a danni avanzati. Punti chiave: Lo stress cronico accelera problemi come ipertensione e proteinuria. Gatti e cani reagiscono diversamente allo stress e alla progressione della CKD. Segnali d'allarme: perdita di peso, appetito ridotto, cambiamenti nella minzione. Prevenzione: ridurre lo stress domestico, monitorare la pressione arteriosa, dieta mirata e integratori naturali. Agire precocemente con controlli veterinari regolari e strategie per ridurre lo stress può migliorare la qualità della vita e rallentare il decorso della malattia. Prevenzione renale nel cane: sintomi, consigli e cure. Ne parla la Dr.ssa Barbara Masetti Come lo Stress Danneggia la Funzione Renale Lo stress cronico può compromettere seriamente la salute dei reni, scatenando una serie di reazioni ormonali e infiammatorie che, se non gestite, possono portare a danni irreversibili. Vediamo come questi processi influenzano il sistema cardiovascolare e come le risposte differiscono tra cani e gatti. Non hai trovato la risposta al tuo problema in questo articolo? Non preoccuparti! Abbiamo preparato una speciale "Guida Olistica per la Salute" in formato PDF, nel quale potrai trovare la risposta a quasi tutti i problemi che il tuo animale domestico potrebbe incontrare. Scarica la Guida Gratuitamente! Inserisci la tua email qua: Do il consenso di ricevere materiale informativo e promozionale Accetto i termini e le condizioni e l'informativa sulla privacy Inviami ora la Guida e la Consulenza!
L'ipertiroidismo felino è una condizione comune nei gatti anziani, caratterizzata da un'eccessiva produzione di ormoni tiroidei. I sintomi includono perdita di peso, appetito aumentato, sete eccessiva, irrequietezza e problemi cardiaci. I trattamenti convenzionali, come il metimazolo, la chirurgia o la terapia con iodio radioattivo, possono essere efficaci ma presentano effetti collaterali e costi elevati. Una soluzione emergente è rappresentata dai rimedi naturali, come Thyropaws, un integratore che supporta la salute tiroidea senza effetti collaterali. In combinazione con una dieta a basso contenuto di iodio e un piano personalizzato definito dal veterinario, è possibile migliorare il benessere del gatto e gestire i sintomi in modo più delicato. Punti chiave: Sintomi principali: perdita di peso, iperattività, sete eccessiva. Trattamenti tradizionali: farmaci, chirurgia, iodio radioattivo. Opzione naturale: integratori come Thyropaws e dieta mirata. Importanza della dieta: basso contenuto di iodio e proteine di alta qualità. Consulta sempre il veterinario per un piano su misura e per monitorare i progressi. Trattamenti standard e le loro problematiche Dopo una diagnosi, vengono proposti tre approcci terapeutici principali, ognuno con i suoi punti di forza e debolezze da considerare attentamente. Opzioni di trattamento comuni Uno dei farmaci più utilizzati è il metimazolo, che agisce bloccando la produzione di ormoni tiroidei. Questo trattamento richiede una somministrazione quotidiana a lungo termine, con il dosaggio adattato alle necessità del singolo paziente e generalmente suddiviso in due dosi giornaliere. Un'altra opzione è la tiroidectomia, un intervento chirurgico che può rappresentare una soluzione permanente. Tuttavia, richiede anestesia generale e comporta rischi, soprattutto per i gatti più anziani o con problemi cardiaci. Infine, c'è la terapia con iodio radioattivo, che utilizza lo iodio-131 per eliminare il tessuto tiroideo iperattivo. Questo metodo, altamente efficace, richiede il ricovero in strutture specializzate fino a quando il livello di radioattività non risulta sicuro. Non hai trovato la...
La sindrome di Cushing nei cani è un disturbo ormonale che causa un eccesso di cortisolo, con sintomi come sete e fame aumentate, perdita di pelo, letargia e aumento di peso. I trattamenti standard includono il farmaco trilostano, ma possono avere effetti collaterali significativi. Per questo, molti proprietari scelgono di integrare la terapia con rimedi naturali, come una dieta bilanciata, integratori (es. radice di tarassaco, Omega-3, probiotici) e una routine quotidiana serena. Questi approcci migliorano la qualità della vita del cane, riducendo gli effetti collaterali dei farmaci. Consulta sempre il veterinario per un piano su misura. Trattamenti standard e loro limiti Come i veterinari curano la sindrome di Cushing Il trilostano è il farmaco principale utilizzato per trattare la sindrome di Cushing nei cani. Questo medicinale agisce inibendo l'enzima 3‑beta‑idrossisteroide deidrogenasi, riducendo così la produzione di cortisolo. "Il trilostano è un analogo sintetico degli steroidi. È un inibitore competitivo della 3‑beta‑idrossisteroide deidrogenasi, un enzima che catalizza diversi passaggi cruciali nella sintesi del cortisolo dal colesterolo." Sebbene il trilostano non danneggi direttamente la corteccia surrenale, il suo scopo principale è abbassare i livelli di cortisolo per migliorare la qualità della vita del cane. Il dosaggio viene regolato attentamente attraverso test di stimolazione con ACTH, inizialmente ogni 15 giorni e successivamente ogni 3–6 mesi, in base alla risposta individuale dell'animale. Tuttavia, questo trattamento non è privo di rischi e può causare effetti collaterali rilevanti. Effetti collaterali dei farmaci standard Nonostante la sua efficacia, il trilostano può comportare rischi significativi. Una riduzione eccessiva dei livelli di cortisolo può portare a una condizione grave nota come crisi addisoniana. "Se il cane sta assumendo farmaci per la sindrome di Cushing e mostra segni come improvvisa spossatezza, vomito, diarrea o addirittura collasso, contattare urgentemente il veterinario. Questi possono indicare che i livelli di cortisolo sono stati...